Giardino Segreto di Francesco Venezia
Gibellina
Il piccolo edificio a cielo aperto definisce verso la strada la testata di un isolato della nuova Gibellina, interamente ricostruita dopo il terremoto del 1968.
Come casa tra le case, incompiuta o parzialmente rovinata, si trasforma in giardino per il gioco diverso della luce e delle ombre determinato dall’assenza del tetto. La compresenza di edifici non ancora compiuti e di ciò che di altri edifici resta determina un sentimento del tempo di ciclica ineluttabilità, di un tempo in forma elicoidale. E in forma di spirale quadrata si dispongono i muri più interni, in cui sono rimontati cinque archi di spoglio provenienti dai ruderi della vecchia Gibellina, a loro volta murati dal muro curvo che asseconda il profilo del marciapiede.
Come Arrivare e contatti
Viale Brancati, 15
91024 Nuova Gibellina TP
Latitudine: 37.81529390356569
Longitudine: 12.872374413249608
Telefono 3351449068
prolocogibellina2008@gmail.com
www.prolocogibellina.it
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Giardino Segreto di Francesco Venezia
Sorta su vestigia greche e romane del IV e VI secolo
Le prime attestazioni della basilica risalgono al 1893, anno in cui Antonino Salinas effettuò un intervento di scavo, riportando alla luce un piccolo edificio basilicale a pianta mono absidata, al cui interno sono stati individuati tre livelli pavimentali a decorazione musiva. Sulla base di analisi stilistico architettoniche ed epigrafiche, gli studiosi sono concordi nel datare l’edificio tra il IV ed il VI sec. d.C.
Recenti ricerche, condotte nel territorio circostante la basilica, hanno precisato la cronologia dell’insediamento, la sua estensione (5 ha circa) ed il rapporto tra il luogo di culto e l’abitato circostante. La prospezione archeologica, condotta intorno alla basilica, ha permesso, inoltre, di definire con maggiore precisione il primo periodo di frequentazione del sito che si può far risalire ad età ellenistica (III-II sec. a.C.).
Le recenti indagini hanno messo in luce i resti di alcune tombe pertinenti alla basilica, già individuate da A. Salinas, che recuperò i ricchi corredi funerari.
Molto significativi i dati venuti alla luce attorno all’edificio basilicale: si tratta di strutture pertinenti ad abitazioni e di un sepolcreto che farebbero ipotizzare la presenza di un cospicuo complesso rurale, probabilmente sorto su un nucleo precedente, che avrebbe raggiunto il suo flourit tra il IV ed il VI sec. d.C. e che può essere inserito nel novero dei più importanti insediamenti paleocristiani della Sicilia.
Come Arrivare e contatti
Contrada San Micelio – Salemi (TP)
Latitudine: 37.83315913171141
Longitudine: 12.808386797972288
Telefono +39 0925 1915107
non disponibile
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