Da Partanna a Vita

Da Gibellina a Santa Ninfa l’arte rigenera i luoghi e ne custodisce la memoria

GIBELLINA NUOVA è il simbolo e la “Porta del Belìce”, come è anche chiamata la “Stella d’ingresso al Belìce”, la monumentale scultura realizzata nel 1981 da Pietro Consagra. Ed è da qui che parte il nostro viaggio nell’arte moderna e contemporanea della Valle. Un viaggio affascinante che racconta la voglia di riscatto di una terra ferita; una storia legata alla figura di Ludovico Corrao che, a più riprese, ne fu il sindaco fino alla prima metà degli anni Novanta: sua la visione di costruire una Gibellina Nuova, chiamando a raccolta i più importanti artisti dell’epoca. Tra questi, oltre a Consagra che qui ha voluto essere sepolto, Alberto Burri, Andrea Cascella, Emilio Isgrò, Mimmo Paladino, Arnaldo Pomodoro, Mario Schifano. È nato così il più grande museo di arte contemporanea ein plein air del mondo.
Nel suggestivo Baglio Di Stefano, sede della Fondazione Orestiadi, è poi ospitato il Museo delle Trame Mediterranee, voluto sempre da Corrao per promuovere il dialogo fra le diverse culture che si affacciano sul Mare Nostrum. Anche questa una occasione da non perdere: il museo accoglie, tra l’altro, la ricca collezione di opere d’arte del suo fondatore.
Imperdibile è pure il Cretto di Alberto Burri, memoria indelebile della vecchia Gibellina: con i suoi ottantamila metri quadrati di superficie che ingabbiano le macerie, è tra le opere d’arte contemporanea più grandi al mondo.

POGGIOREALE. Anche in questo piccolo comune, il terremoto del ’68 ha costretto gli abitanti a lasciare per sempre le proprie case. Oggi il cuore del nuovo insediamento è Piazza Elimo, un nome che rimanda alle antiche origini. Con la sua struttura e l’architettura ispirate all’agorà greca, Piazza Elimo è stata progettata da Paolo Portoghesi che firma anche il progetto del municipio e della torre dell’orologio. È qui che si svolgono feste e sagre ed è da qui che si parte per visitare i ruderi del vecchio insediamento; una città fantasma di grande effetto, scelta come set cinematografico anche dal Premio Oscar Giuseppe Tornatore che qui ha girato “L’uomo delle stelle” e “Malena”.

MONTEVAGO. Il nostro viaggio nell’arte moderna e contemporanea della Valle del Belìce fa tappa nel borgo dell’Agrigentino, dove vi consigliamo di seguire i “Percorsi visivi” del museo a cielo aperto nato tra i ruderi del vecchio paese, grazie all’associazione culturale “La Smania Addosso”. Uno spazio per laboratori creativi, eventi culturali ed enogastronomici, mostre e opere di artisti contemporanei. I primi ad inaugurare il percorso, arricchendolo di murales e dipinti sono stati Ligama, Pascal Catherine, Bruno D’Arcevia e Patrick Ray Pugliese. Il progetto si pone come punto focale di un lavoro di riqualificazione dell’intera area del vecchio centro di Montevago, per nuovi spazi di creatività e produzione artistica.

SAMBUCA DI SICILIA. Passeggiando nel cuore di quello che è stato il terzo comune siciliano a vincere il titolo di Borgo più bello d’Italia, lungo Corso Umberto con i suoi bei palazzi nobiliari, non perdete l’occasione di visitare uno dei luoghi simbolo di Sambuca di Sicilia: la Pinacoteca Gianbecchina con l’esposizione permanente delle opere donate al suo paese natale da Giovanni Becchina (1909-2001), in arte appunto Gianbecchina, considerato il pittore degli umili per la sua predilezione a ritrarre la dura vita dei campi e il sostegno alle lotte contadine. Ammirando i suoi dipinti, potrete viaggiare in una Sicilia d’altri tempi.

SANTA NINFA. Fiore all’occhiello del borgo belicino è lo spazio intitolato a uno dei suoi figli più illustri. Non perdetevi, dunque, il Museo “Nino Cordio” con oltre duecento opere, tra incisioni, dipinti, affreschi, disegni e sculture del poliedrico artista santaninfese (1937-2000); al suo interno anche con una sala molto particolare, dove è stato ricostruito l’atelier di Cordio.
Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Catania e all’Accademia di Belle Arti di Roma, Cordio si è trasferito a Parigi, dove ha frequentato l’Atelier di Friedländer. Numerose le mostre personali in Italia, Europa e oltreoceano. L’ultima sua esposizione antologica dedicata alle “Incisioni 1957-1997” a cura di Paola Coccia Desogus e organizzata dall’Istituto nazionale per la Grafica e dal ministero dei Beni culturali e ambientali, è stata allestita presso la Calcografia Nazionale, la Fondazione Orestiadi di Gibellina e Le Ciminiere di Catania.

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